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YTBD - Yet To Be Defined - E' un po' quello che è questo blog, si vedrà strada facendo.

Pappetta di cracker

Pubblicato da Jak | Nella categoria Frivolezze

Ok, è ora di mandare a letto i bambini. No, sul serio: quello di cui sto per scrivere potrebbe seriamente compromettere il loro sviluppo psico-fisico … Ma andiamo con ordine …

Qualche giorno fa mi è capitato tra le mani senza che me ne rendessi conto un pacchetto di cracker. Non volevo un pacchetto di cracker, stavo facendo e pensando tutt’altro, ma era lì, e dopo pochi secondi era aperto e ho iniziato a mangiare un cracker. Ma non stavo mangiando un cracker, almeno, non ci stavo pensando, e dopo altrettanti pochi secondi i cracker erano tre. Solo che nel non rendermi conto che stavo mangiando tre cracker mi sono dimenticato di mandar giù, ritrovandomi (ok, sicuri di voler continuare a leggere?) la bocca piena di un bolo consistente, molliccio … e … fermi tutti! In quel momento un neurone vecchio e stanco che passava di lì nella sua passeggiatina mattutina da neurone vecchietto che è ormai pronto per la tomba e che ne ha viste più lui di tutti gli altri, non ha avuto un attimo di esitazione, e con il poco fiato rimasto, prima di esalare l’ultimo respiro, ha esclamato (vabbè, diciamo che è un miracolo se l’ho sentito): pappetta di cracker! (Pace all’anima del neurone).

La pappetta di cracker (o, nella variante extra lusso, la pappetta di Ritz), è un piacevole ricordo di gioventù: trattasi di pratica culinaria a vedersi al limite del vomitevole (motivo per cui è suggeribile praticarla in privato), che consiste nel mettere in bocca un numero significativo di cracker (o appunto, Ritz), masticarli e non deglutirli, fino a formare una pappetta gustosa che si potrà estrarre dalla bocca, ad esempio per spalmarla su di un altro cracker (o Ritz), in una pratica ricorsiva particolarmente appagante.

La ricetta della pappetta di cracker (o Ritz) può essere arricchita sulla base della famosa tecnica del “quello che c’è a portata di mano”, ad esempio con delle olive, o ancora, philadelphia o altro formaggio molle … la fantasia e la dispensa sono gli unici limiti.

Ok, vi avevo avvisato: ora non potrete più mettere in bocca un cracker (o un Ritz) senza pensare alla pappetta di cracker, e se vi viene un inconsulto desiderio di cimentarvi nella preparazione di questa prelibatezza, il consiglio è quello di farlo in privato, salvo siate alla ricerca di una stanzetta con le pareti bianche in cui dondolarvi a braccia conserte … e se vi scappa un sorriso, pensando alla pappetta di cracker, lasciatelo uscire (no, quello non potete spalmarlo) … è un mondo difficile, un sorriso in più non guasta mai!

P.s. se iniziate a vedere su YouTube video che ritraggono svariati malcapitati nella produzione di pappetta di cracker, non è colpa mia: sarà sicuramente una qualche multinazionale del cracker che sta tentando di far lievitare le vendite attraverso la strada dei video virali user generated.

P.p.s. sì, è vero, si può fare di peggio, ma la pappetta di cracker, in una classifica virtuale delle peggiori schifezze che si possono fare con il cibo, una menzione d’onore di sicuro la merita!

P.p.p.s. ripetete con me: non si gioca con il cibo, è sbagliato. Non si gioca con il cibo, è sbagliato. Non si gioca con il cibo, è sbagliato …

Tag:
August 30th, 2008


One Response to “Pappetta di cracker”

  1. syntheticKing Says:

    credevo di essere l’unico…

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