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Per rimanere aggiornati
Non si dovrebbe
Pubblicato da Jak | in Pensieri
1) scrivere un post quando si è arrabbiati.
2) scrivere un post dopo aver bevuto (don’t drink and post? farsi accompagnare da un designated safe writer? vabbè … ).
3) scrivere un post quando si è arrabbiati e si ha anche bevuto. (che poi nel caso tu ci abbia dato veramente dentro, il post uscirebbe + o – tipo vafwqoe qer porc a baswqe qbelwel ig hegy ch eaq ce’ eqwler da acceqew ro).
4) scrivere un post senza senso, se non quello della confusione che hai in testa.
Non lo scriverò, non lo sto scrivendo, non l’ho scritto, e voi nn lo state leggendo.
Però oggi (ieri, da un minuto), ci starebbe (sarebbe stato) tutto …
TGIF! (O TGIS!, in questo caso!)
Kirby – Che ricordi (e che tristezza)!
Pubblicato da Jak | in Ricordi
Mamma che ricordi … Il Kirby! (per chi non sa cos’è, di corsa verso wikipedia, su!)
Ma andiamo con ordine … dunque, quando ero piccolino, 5 anni o giù di lì (1980, o giù di lì), grazie all’omnipresente moquette, buona parte del mio tempo la passavo sdraiato a giocare (com’era giusto che fosse), e uno dei pochi ricordi nitidi che ho è questo aspirapolvere, comprato dai miei genitori negli USA, allora gigantesco, pesantissimo, rumorosissimo (non vorrei “ricostruire il ricordo”, ma credo di essermi spaventato più di una volta quando veniva acceso), con questo sacco che si gonfiava, la testata metallica fredda e dalle forme sinistre… Lo ammetto, negli anni successivi, credo di averlo passato per casa più di una volta, forse per questo ho rimosso il ricordo, sepellendolo sotto una buona dose di vario (e avariato) vissuto …
Flash forward! 2008: “domani torna presto, che ci vengono a pulire il tappeto, con il Kirby, abbiamo vinto un buono!” … ecco, questa è più o meno la frase con cui mia moglie mi ha annunciato che il Kirby (seppur brevemente) sarebbe tornato a far parte della mia vita … e così è stato!!
Ore 21 e un po’, un giovine si presenta a casa nostra, con due valigioni, per presentarci questo meraviglioso prodotto, che “non è un aspirapolvere”, ma un concentrato di brevetti, con più di 25 certificazioni, a cui hanno lavorato fior fior di ingegneri e attenzione attenzione, in qualche modo anche la NASA (ok, diciamo che la società Kirby si è avvalsa dei laboratori NASA, che regolarmente effettuano dei test anche per aziende private come appunto la Kirby, ecco, non ci è stata raccontata proprio così, ma non stiamo a sottilizzare, su!) … e quando l’ha tirato fuori dal valigione più grosso … eccolo lì, il Kirby! Era lui!!! Certo, un po’ abbellito, con un bel faro davanti stile casco di un minatore, il manico dalle forme morbide che fa tanto oggetto di design, ma nella sostanza, nel corpo macchina, era proprio lui, il caro buon vecchio Kirby!
Beh, per farla corta … dal tappeto è stato “estratto” circa un quintale di polvere e dal materasso è stata sradicata e sterminata un’intera colonia di acari (sorry!), con tanto di prova dell’accendino per “annusare” la pelle morta .. insomma, il classico della presentazione Kirby (basta un giretto su internet per capire che è sempre quella) .. inclusa la telefonata della “dottoressa” per fare l’offertona sul prezzo (e verificare che il bravo giovine avesse rispettato la procedura, povero ragazzo, mi dispiaceva per lui) …. Il prezzo? Ah sì, 4.300 euro! Ok, è vero, poi negoziando è un prezzo che si riduce “considerevolmente” … ma sempre e comunque uno sproposito, per un prodotto (molto buono, per carità), che negli States si aggira sui 500$ … Certo, qui da noi, vista la struttura di vendita multilevel che è stata adottata, deve dare da mangiare a tante persone, incluso il povero ragazzo che il mese scorso è arrivato a 54 presentazioni, giusto quelle 6 in meno rispetto a quelle previste per portarsi a casa un po’ di soldini … e nulla gli è valso chiudere tre vendite … o fai le presentazioni previste, o non porti a casa nulla … In bocca al lupo, davvero, giovine ragazzo, in fondo, va bene così, stai facendo un’esperienza di vita, in un modo o nell’altro non te la scorderai .. ).
Quindi! Tappeto rimesso a nuovo (la scena dei dischetti, per quanto efficace, era triste, quasi imbarazzante … nella tecnica di vendita l’ho trovata un po’ troppo lenta, secondo me andrebbe rivista … ), materasso idem e …. e basta, se non per un cassettino pieno di ricordi che si è improvvisamente aperto … e che domani mattina sarà già ben richiuso.
Quindi … grazie Kirby, per avermi ricordato (seppur per poco) un po’ di quello che sono stato! Ecco, diciamo che 4300 euro , o anche 2.300 , o anche 1.300, nella mia personalissima valutazione, sono un po’ troppi per questo servigio, quindi non te ne avrai a male se ho cortesemente rifiutato!
e … grazie giovine ragazzo, che fai un mestiere (da poco e mi sa, per poco) che sembra appartenere ad un altro tempo, e in bocca al lupo! E’ vero, ti abbiamo rimandato a casa senza neanche un nominativo, ma tu non avercene a male, ok? … sarà per il prossimo giro, mica ne abbiamo uno solo, di tappeto (e di materasso!), no?
Tag: KirbyMorandi – Angels (love is the answer) – testo, video e traduzione (in ritardo)
Pubblicato da Jak | in Generale
No, non è il Morandi che conosciamo noi, ma arriva dalla Romania (almeno, credo).
Beh, questo video è stato capace di ipnotizzarmi … lasciandomi più o meno nello stesso stato in cui mi lascia “l’uomo bicentenario” (il film con Robin Williiams) …
Sui palloncini che scoppiano al rallentatore, ci torno, ne sto’ vedendo tanti …
Il testo originale (in inglese):
People stop fighting
Angels are crying
We can be better
Love is the answer
Search inside
Are there any more tears to cry
(Don’t you wonder why)
Why you feel so alone
All against the world
(World, world)
Search back time
When you used to sing alone
(To the music of your soul)
Song of faith you can change
It’s not too late
People stop fighting
Angels are crying
We can be better
Love is the answer
Search inside
Are there any more tears to cry
(Don’t you wonder why)
Why you feel so alone
All against the world
(World,world)
Search back time
When you used to sing alone
(To the music of your soul)
Song of faith you can change
It’s not too late
People stop fighting
Angels are crying
We can be better
Love is the answer
People stop fighting
Angels are crying
We can be better
Love is the answer
People stop fighting
Angels are crying
We can be better
Love is the answer
People stop fighting
Angels are crying
We can be better
Love is the answer
Love is the answer!
La traduzione in italiano (che arriva un po’ in ritardo, ma dicono meglio tardi che mai, sarà sempre vero?)
La gente smette di combattere
Gli angeli stanno piangendo
Possiamo essere migliori
L’amore è la risposta
Cerca dentro
ci sono ancora delle lacrime da versare
(non ti chiedi perchè)
Perchè ti senti così solo
Tutti contro il mondo
(mondo, mondo)
Cerca nel passato
quando cantavi da solo
(alla musica della tua anima)
Canzone di speranza che puoi cambiare
Non è troppo tardi
La gente smette di combattere
Gli angeli stanno piangendo
Possiamo essere migliori
L’amore è la risposta
Cerca dentro
ci sono ancora delle lacrime da versare
(non ti chiedi perchè)
Perchè ti senti così solo
Tutti contro il mondo
(mondo, mondo)
Cerca nel passato
quando cantavi da solo
(alla musica della tua anima)
Canzone di speranza che puoi cambiare
Non è troppo tardi
La gente smette di combattere
Gli angeli stanno piangendo
Possiamo essere migliori
L’amore è la risposta
La gente smette di combattere
Gli angeli stanno piangendo
Possiamo essere migliori
L’amore è la risposta
La gente smette di combattere
Gli angeli stanno piangendo
Possiamo essere migliori
L’amore è la risposta
La gente smette di combattere
Gli angeli stanno piangendo
Possiamo essere migliori
L’amore è la risposta
L’amore è la risposta!
… ok … prima di scandalizzarci, non dimentichiamoci il tipo di canzone di cui si è appena riportata l’eloquente traduzione … diciamo che è orecchiabile, che il video ci sta tutto e … shh, basta così, a volte meglio fermarsi, si rischia di rovinarsi la festa cercando troppo a fondo, no?
Tag: Angels, MorandiNon camminare al buio
Pubblicato da Jak | in Promemoria
(specialmente in una casa dove vive un bambino di quasi 3 anni).
Yael Naim – New Soul – video e traduzione (ah, il Macbook Air è sottile, leggero e anche figo!)
Pubblicato da Jak | in Generale
Yael Naim è entrata nelle mie orecchie un po’ di soppiatto … alla radio, in ufficio, di sottofondo, senza che mai l’ascoltassi veramente … poi un giorno ho letto di lei online, scoprendo che la sua canzone “New Soul” ha fatto da colonna sonora allo spot del Macbook Air, ho visto lo spot e … hey, ma questa l’ho già sentita …
Beh, un po’ mi mette di buon umore e un po’ mi ci ritrovo, anche se alla fine sull’iPod nano che ho freg … preso in prestito da mia moglie, alla fine non so come mai torno sempre lì, da Vasco …
Il Macbook Air due righe le meriterebbe, non tanto per le sue intrinseche qualità, ma per il paio di notizie, diciamo così, “interessanti” che lo vedono come soggetto principale:
MacBook Air, così sottile da finire (per sbaglio) nella spazzatura (Corriere.it)
Check-in, il MacBook Air non può volare (P.I.)
Due notizie che lette così, fanno sorridere, nella loro innocenza di cronaca ultra leggera (vabbè, questa me la potevo risparmiare, non ho resistito) ma che a ben vedere e a mal pensare, potrebbero essere dei capolavori di viralità … notizie ad arte, giusto quel tanto verosimili e plausibili da passare uno scrutinio superficiale (quello dei giornalisti “non tecnici”) e giusto quel tanto fuori dall’ordinario per rientrare nel filone ultra ricercato dell’uomo morde cane, capace di attirare l’attenzione del lettore cazzeggiante tanto quanto una giara di miele è capace di attirare Winnie the Pooh (che oggi, lungi dall’essere considerato un simpatico orsetto, si direbbe essere soggetto affetto da gravi disturbi del comportamento alimentare, quindi esempio negativo, e quindi da censurare, al pari del Braccio di Ferro pipaiolo) a miglia e miglia di distanza.
Cosa rimane alla fine di queste due notizie? Che il Macbook Air è così leggero … così nuovo, sottile, così piccolo (no, non è un assorbente, sù, dai!) … sì, certo, stupidi i poliziotti, ma del resto, è un portatile così nuovo … si certo, è stata sicuramente la moglie del reporter a buttarlo (un topos, siamo tutti traumatizzati dalla mamma che ci ha buttato via qualcosa, certi traumi rimangono impressi a fuoco, indelebili), ma del resto, era così sottile …
Così fosse, sono notizie da premio, da manuale di scuola … così non fosse, vabbè, il mondo è pieno di storditi, ma questo si sapeva già …
Lo spot
Il video (è semplice, ma nella sua semplicità lo trovo tenero … )
Il testo
I’m a new soul I came to this strange world hoping I could learn a bit about how to give and take.
But since I came here
felt the joy and the fear
finding myself making every possible mistake
la-la-la-la-la-la-la-la…
I’m a young soul in this very strange world hoping I could learn a bit about what is true and fake.
But why all this hate?
Try to communicate.
Finding trust and love is not always easy to make.
la-la-la-la-la-la-la-la…
This is a happy end cause’ you don’t understand everything you have done why’s everything so wrong
this is a happy end come and give me your hand I’ll take your far away.
[Refrain]:
I’m a new soul I came to this strange world hoping I could learn a bit about how to give and take but since I came here felt the joy and the fear finding myself making every possible mistake
la-la-la-la-la-la-la-la…
la-la-la-la-la-la-la-la-la-la….
La traduzione
Sono un’anima nuova, arrivata in questo strano mondo sperando di poter imparare un po’ come dare e ricevere
Ma da quando sono arrivata qui
ho provato la gioia e la paura
ritrovandomi a compiere ogni possibile sbaglio
la-la-la-la-la-la-la-la…
Sono una giovane anima in questo mondo davvero strano con la speranza di poter imparare un po’ a riguardo di ciò che è vero e ciò che è falso.
Ma perchè tutto questo odio?
Provate a comunicare.
Trovare fiducia e amore non è sempre facile da fare.
la-la-la-la-la-la-la-la…Questo è un lieto fine x’ non capisci tutto quello che hai fatto come mai tutto è così sbagliato
questo è un lieto fine vieni e dammi la tua mano e ti porterò lontano.
[Ritornello]:
Sono un’anima nuova, arrivata in questo strano mondo sperando di poter imparare un po’ come dare e ricevere
Ma da quando sono arrivata qui
ho provato la gioia e la paura
ritrovandomi a compiere ogni possibile sbaglio
la-la-la-la-la-la-la-la…
la-la-la-la-la-la-la-la-la-la….
La canzone è tratta dall’album omonimo Yael Naim, l’anno era il 2007 (vabbè, l’altro ieri).
Soldi
Pubblicato da Jak | in Frasi
Non conta quanti ne hai, ma quello che ne fai …
Tag: soldiA proposito di sottomarini gialli …
Pubblicato da Jak | in Musica
Quante sono le cose che dimentichiamo, rinchiuse in qualche polveroso cassetto di una qualche altrettanto impolverata cassettiera riposta in un angolino della nostra mente?
Ecco, questa era una di quelle, finchè un giorno, un pubblicitario, decise di riprenderne un arrangiamento per farne la colonna sonora di uno spot …
One, two, three, four
Can I have a little more?
five, six, seven eight nine ten I love you.
A, B, C, D
Can I bring my friend to tea?
E, F, G H I J I love you.
Sail the ship, Chop the tree
Skip the rope, Look at me
All together now….
Black, white, green, red
Can I take my friend to bed?
Pink, brown, yellow orange and blue I love you
All together now….
Sail the ship, Jump the tree
Skip the rope, Look at me
All together now….
… quante cose ci stanno in quei cassettini …
Tag: all together now, Beatles, yellow submarineHellos FIAT – Il testo di Peter Bichsel e il brano di Jon Brion
Pubblicato da Jak | in Pubblicità
Oggi stacco un po’ … sarà la neve che prima mi ha ammaliato con il suo scendere ipnotico e poi se n’è fuggita rincorsa dalla pioggia, sarà l’iniziare di un altro “nuovo anno”, ma oggi va un po’ così, avrei un sacco di cose da fare ma … mi viene in mente un “voglio vivere così” della Latteria Soresina, perchè …. non so perchè .. ma vabbè … (no, non sto facendo il verso a Vasco, anche se … )
(Quel “voglio vivere così” è proprio ben riuscito, resta in testa mica male … )
Ormai qualche settimana fa si è intrufolata nella tv in cucina una pubblicità che ha voluto prima farsi ascoltare e poi vedere … quando l’ho ascoltata, di sfuggita, nell’ultimo tratto, si è aperto il cassettino della memoria “FIAT” … subito, senza dubbi … voce narrante e musica … senza ascoltare le parole, lì si torna, all’ultima loro pubblicità istituzionale …
Dopo qualche giorno mi è capitato di riuscire a vederla, dall’inizio … ed eccola qui!
Leo Burnett è l’agenzia, Il testo è di Peter Bichsel, la musica è di Jon Brion, dalla colonna sonora di “Eternal Sunshine Of The Spotless Mind” (da noi “Se mi lasci ti cancello“), il claim finale è … “Semplici, autentici, curiosi. Solo così si avverano i sogni”.
Spot simpatico e divertente, ma il claim finale … si ok, è Natale, si è tutti più buoni, riscopriamo i buoni sentimenti, la semplicità, la spontaneità, la genuinità, gli affetti e le emozioni più tenere … ma non è così che si avverano i sogni.
Per quelli ci vuole certo, curiosità, ma anche tenacia, impegno, diligenza, competenze, capacità, fatica, dedizione, lucidità e incoscienza, diplomazia, attenzione, desiderio, ambizione e a volte furbizia, pelo sullo stomaco, inganno, menzogna e tante altre cose che non si possono raccontare in una pubblicità sotto Natale.
Con la semplicità non si mandano astronavi nello spazio, non si costruiscono palazzi o ponti che sfidano la gravità, ma neanche si tengono insieme nazioni, paesi o anche solo famiglie.
Per i sogni, per farli avverare davvero, quali che siano, dai più piccoli ai più grandi, ci vuole molto di più.
Per fare della FIAT quello che è diventata oggi, per ottenere i suoi successi, migliaia di persone hanno lavorato duramente, hanno fatto scelte “tragiche” (e.g. chiudere degli stabilimenti in Italia e aprirli in Polonia e altrove), hanno passato vite intere prima a studiare e poi a lavorare come ingegneri, meccanici, designer, esperti di marketing, hanno architettato piani industriali sul filo del rasoio, sono ricorse a difficili astuzie politiche e diplomatiche, hanno stretto e disfatto accordi commerciali da miliardi di euro …
Quantà semplicità c’è in tutto questo?
Quanta semplicità c’è in chi è morto per i suoi sogni (“I have a dream …. “)?
Autenticità, certo, bel concetto (oddio, ha così tante sfumature che inquadrarlo non è facile) … cosa ha a che fare con l’avverarsi dei sogni? Autenticità come genuinità? Quanto erano autentici i grandi dittatori che hanno sognato i loro imperi e sono riusciti ad ottenerli?
Il mondo è complesso, a volte basta un dettaglio piccolo “così” per far sfumare un sogno e trasformarlo in tragedia ( guasto ad una guarnizione detta O-ring nel segmento inferiore del razzo a propellente solido, 28 gennaio 1986: esplode lo Shuttle Challenger, solo a riscriverlo ne rivedo le immagini viste in TV … ) …
Tutto ciò è triste? Tutt’altro … è una sfida, è uno stimolo, è una chiamata alle armi, chiamatela come volete … è tutt’altro che semplice, ma è il mondo la fuori (e dentro di noi).
Pensare agli Hellos semplici, autentici e curiosi non so perchè ma mi fa venire in mente i Teletubbies … chissà cosa sognano!
Fine della polemica
Guardare quei bimbi nello spot (in realtà pensando al mio, di bimbo), la loro spontaneità, la loro genuina ingenuità, il loro sorridere al mondo (sorriso pronto a trasformarsi in un broncio capace di svanire altrettanto rapidamente di come è arrivato) e tutto quello che sanno essere … accende un sorriso, spontaneo, malinconico, divertito, affettuoso, protettivo … buoni sogni …
Tag: FIAT, SogniE’ tempo di … saldi! (aka: open the gates!)
Pubblicato da Jak | in Frasi, Pubblicità
(voce fuori campo)
Ci può dire che cos’è per lei il Natale, sig. Seller?
(inquadratura stretta, lento pan verticale, dal basso verso l’alto, su di un uomo, vestito di tutto punto da business man, classico yuppie, 30 / 35, stra-abbronzato, stra-fottente, stra-antipatico al 1° nanosecondo che lo guardi)
(pausa) Il Natale? Per noi del mestiere, e’ solo l’antipasto, uno stuzzichino prima della pietanza principale …
(man mano che si sale l’inquadratura si allarga, la mano sta giocando con uno stuzzicadenti, facendolo roteare, mentre lo sguardo, diabolico, è dritto in camera)
(pausa) … i saldi … (le labbra si incurvano in un ghigno … )
Stop!
Ho scritto bene? Saldi? Eh, sì, ormai sono vicini, da qualche parte sono già iniziati e, di sicuro, saranno un affare … hey, non ho detto per chi, questo sta a voi deciderlo!
Del resto, sono il classico esempio di relazione win win, l’apoteosi dell’asimmetria informativa che si traduce in quello che (apparentemente) è un mutuo beneficio: per l’acquirente quello di comprare con soddisfazione, senza troppi sensi di colpa (nei riguardi del portafoglio), ma soprattutto, senza la consapevolezza di sapersi fregati dal venditore (che è quella che ti accompagna, insieme al sorriso a denti stretti mentre passi la carta di credito al commesso) negli acquisti sotto Natale; per il venditore invece quello di vendere comunque con profitto molta più merce di quella venduta a Natale.
(“apparentemente” ce l’ha messo la vocina della coscienza, perchè tutti sappiamo che con la scusa dei saldi e degli “affari” spesso si compra oltre il necessario, trovandosi poi oltre che con la Kelly di coccodrillo di Hermes, anche con le lacrime, del coccodrillo)
La situazione che più si avvicina a questo capolavoro dei mercati moderni ha radici più antiche: è la compravendita dei tappeti, dove se tu acquirente arrivi a negoziare il 50% del prezzo (già scontato del 20% / 30%) indicato in partenza dal venditore, sei stra-felice e pensi di aver fatto l’affare del secolo, ma anche il venditore è felice, perchè ha chiuso una vendita al giusto prezzo (anzi, magari giusto qualcosina in più), probabilmente con un margine netto proprio del 50%.
Entrambe le controparti sono contente (win-win), l’asimmetria informativa regna sovrana, un altro affare è stato fatto, avanti il prossimo!
In questo bel quadretto, purtroppo, c’è però chi soffre (con il dovuto rispetto per chi soffre 365 gg. all’anno, sia mai): è il copywriter, che già dimenticati i grandi budget e la libertà creativa associata alla pubblicità emozionale del periodo natalizio, deve inventarsi anno dopo anno l’ennesimo funambolismo verbale che ha forzatamente a che fare con le parole chiave sconti, affari, saldi, offerte et similia … il tutto, of course, con gli avanzi dei budget di Natale.
Tutto questo per dire cosa? Che oggi un neurone mi ha suggerito un classico, lo spoof di un titolo cinematografico, sia mai che qualche cliente coraggioso (flattering mode on – e lungimirante – flattering mode off), lo approvi!
Curiosi? Sicuri? Vabbè, lo dico:
L’invasione degli ultra sconti!
(da contestualizzarsi in una grafica che si rifà ad alcuni elementi della locandina del film originale degli anni ’50, oltre ad un doveroso “sono tra noi!” e comunque andando anche a ripescare altre situazioni classiche del genere, etc.) .
Che faccio con il neurone, lo sopprimo?P.S. che, per caso, l’avete già sentita?
Ah, nel caso non riuscissi a scrivere un altro post da qui ad un paio di giorni … auguri! Come per cosa? Per i sald … err … per l’anno nuovo, che altro!
P.P.S. “open the gates” nel title non so com’è, ma mi è uscito legato a “saldi” … magari avevo in mente i primi 30 minuti dei saldi ai magazzini Harrods – ovvero quasi una scena di guerra … vabbè, lo lascio lì, ormai fa parte del post!
Tag: affari, claim, Pubblicità, saldi, sloganDaresti la vita per un cliente?
Pubblicato da Jak | in Pensieri
Curiosavo sul sito della Darty, catena di distribuzione di elettrodomestici e informatica che nasce in Francia nel 1957 per arrivare anche qui in Italia con diversi punti vendita … tra quando, ormai un annetto e passa fa, ho sentito alla radio la loro pubblicità (molto aggressiva, incentrata su quello che poi è ancora il loro claim, “quelli dei diritti”, ovvero quelli che nero su bianco, si assumono determinati impegni con i consumatori, traducendoli in una vera e propria carta dei diritti – di cui alcuni sono lodevoli, altri un po’ troppo evidentemente “pubblicitari” – tradotto, c’è la magagna) e quando mi sono ritrovato “per caso” in un loro punto vendita, è passato un po’ di tempo, anche se devo dirlo, la pubblicità mi aveva incuriosito … mi ero infatti annotato un appunto mentale, uno di quei famosi “devo ricordarmi di … ” ( però non uno di quelli Bostik, che ti rimangono incollati nel cervello … probabilmente era uno di quelli Pritt, visto che ci sono finito, appunto, per caso … ).
L’impressione nel punto vendita è stata di “ok, capito, sono un po’ indietro” … rispetto a un classico del settore, Media World, mi hanno dato l’idea di essere un po’ più spartani negli allestimenti, meno “patinati”, se così si può dire … per la convenienza, beh sì, su alcune cose … in realtà, mediamente allineati … ma del resto, nessuno gli chiede di fare beneficienza, anche se chi punta tutta la sua comunicazione sul prezzo e sui “diritti”, magari potrebbe fare quel “qualcosa in più”.
Si diceva …. navigavo sul loro sito … lasciamo perdere il discorso usabilità, quello che mi ha colpito è la sezione “lavorare con noi” e in particolare, il sottotitolo, giusto un tantino “sopra le righe” … ok, diciamo pure “parecchio”.
Daresti la vita per un cliente?
Una domanda del genere, contestualizzata in un contesto pubblicitario che si rifà a temi, ambientazioni e concetti militareschi, secondo me ci può anche stare … con i commessi che “pompano”, tutti in fila … o che marciano, etc. Certo, va messa giù bene, magari accompagnata a qualcosa che sdrammatizza, che fa capire il tono “scherzoso” con cui la domanda è stata posta.
In questo contesto no, non ci sta, è fuori luogo, “non ci azzecca” (come direbbe qualcuno che con l’italiano ha qualche piccola difficoltà – non che io non ne abbia) e anzi, sinceramente, a me dà anche un po’ fastidio, potevano tranquillamente risparmiarsela, bastava infatti il testo, dove un buon “se anche per te un cliente contento è la soddisfazione più grande, unisciti a noi”. Sì, è vero, magari non è quella più grande (come soddisfazione) ma tutto sommato è “passabile” e legittima come richiesta … messa giù così è un po’ enfatica, ma rientra nei ranghi.
Di lavori in cui si rischia di lasciarci le penne ce ne sono già abbastanza, non vi pare?
(poi magari avevano in mente scene tipo vigilia di Natale ultima ora prima della chiusura, reparto videogames … beh, sì, quelle sì che sono situazioni ad altissimo rischio, in effetti … )
scherzi a parte, si tratta di una frase un po’ infelice, nulla di drammatico, visto il contesto e il tono generale, sembra che l’abbiano fatta un po’ fuori dal vasino, tutto qui
ora però è meglio che vada a mettere il mio cucciolo a nanna, chissà … se gli racconto la favola del negozio dove tutti i commessi sono tutti sempre gentili, sorridenti, disponibili, informati e soprattutto utili, dove i prezzi sono sempre quelli più bassi del mercato e la merce è sempre disponibile e il servizio post vendita funziona a meraviglia, magari si addormenta prima, proviamo!
Tag: Darty